LE ORIGINI

Le origini risalgono al 1842. All’epoca Ascoli è una città dello Stato della Chiesa, guidata da Gregorio XVI: un papa poco incline alle istanze riformatrici ed al processo di laicizzazione della vita pubblica. Tuttavia durante il suo lungo pontificato (1831-1846), la popolazione dello Stato aumenta, l’agricoltura si rinnova e l’economia registra significativi progressi. Nel quadro della politica a sostegno dell’economia si inserisce l’istituzione delle prime Casse di Risparmio, volute da Gregorio XVI per raccogliere ed indirizzare il risparmio dei proprietari terrieri, enti morali, artigiani, contadini e, in generale, di tutti i lavoratori.

Il 25 Aprile 1842 viene istituito con rescritto pontificio l’ente morale Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno fondato da centocinque privati cittadini.

Successivamente l’assemblea dei soci elegge il primo Consiglio di Amministrazione dell’Istituto e al termine delle votazioni elegge alla carica di Presidente il cavaliere OTTAVIO SGARIGLIA DALMONTE

CONTE SGARIGLIA DALMONTE

Il Conte Ottavio Sgariglia Dalmonte (1796-1856) è il primo Presidente della Cassa di Risparmio di Ascoli che sovrintende e rappresenta dal 31 maggio 1842 all’11 settembre 1845. Proprietario terriero di estrazione patrizia, protagonista della vita cittadina per circa 40 anni. Cattolico convinto e suddito fedele, ricopre le più importanti cariche della delegazione, del comune e della provincia a partire dal 1820. Pro delegato apostolico nel 1832 e Consultore di Stato nel 1847, è il referente locale delle maggiori congregazioni romane.

E’ più volte nominato consultore delegatizio, gonfaloniere, anziano, consigliere comunale, membro di congregazioni governative e provinciali, commissioni sanitarie ed economiche, deputazioni culturali, come quelle del pubblico ornato per la tutela delle opere d’arte e la costruzione del Ventidio Basso.

Durante la presidenza Sgariglia Dalmonte sono membri del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Giovanni Vitali (vicepresidente), il conte Emidio Ambrosi Sacconi Rosati (segretario), Emidio Arpini, Francesco Cappelli, il cav. Ignazio Colucci, don Pietro Costantini (ragioniere), don Luigi Crocetti, Benedetto Recchi (cassiere) e l’avv. Antonio Tranquilli. Sono membri del collegio sindacale: Antonio Doria, Luigi Cantalamessa, L’ing. Gabriele Gabrielli, il rag. Antonio Silvestri, Giuseppe Tocchi, Candido Vecchi.

LA SEDE

La Sede della Fondazione Sgariglia Dalmonte si trova nel Palazzo Bazzani, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Nel 1911 la Cassa acquistò per centoventimila lire il palazzo dell’estinta famiglia Sgariglia in corso Mazzini, ma l’amministrazione civica propose al presidente dell’Istituto Filippo Seghetti la permuta con il complesso monastico di Sant’Onofrio. L’offerta fu accettata dal Consiglio di Amministrazione della Cassa il 9 maggio 1911 per la maggiore centralità dell’ex monastero. L’architetto Bazzani, a cui venne affidato l’incarico di disegnare l’edificio l’8 settembre 1911, previde la ricomposizione del prospetto trecentesco dell’ex monastero nella facciata posteriore della nuova sede. Realizzata nel 1912-15, la sede della Cassa di Risparmio rispecchia la cultura ufficiale dell’epoca, un eclettismo che fonde stilemi rinascimentali, manieristici, barocchi romani, neoclassici e, nell’ornamentazione, Liberty. L’edificio, che si presenta come un robusto cubo, è caratterizzato all’esterno da una polifonia di motivi architettonici e decorativi di travertino e di cemento armato. Inondato di luce, l’interno esprime grandiosità e monumentalità soprattutto nell’atrio colonnato, nella scenografica tribuna, nello scalone marmoreo e nelle sale dell’assemblea, della presidenza e del consiglio. Indubbiamente uno degli edifici più belli e rappresentativi costruiti ad Ascoli nel XX secolo, il palazzo si confà alle nobili tradizioni artistiche della città ed è degno dell’importanza dell’Istituto, di cui simboleggia quasi la solidità e la floridezza. La costruzione della nuova sede comportò la rilevante spesa di L. 807.780,93.